Come la musica parla al nostro cervello
Talvolta capita che ascoltando una canzone ci vangano i brividi e che immediatamente si cominci a viaggiare con la testa. Per tutto il tempo della sua durata, abbandoniamo il mondo e la realtà che ci circonda per andare lì proprio nel posto in cui l’abbiamo ascoltata per la prima volta, oppure là proprio nel posto o nella situazione che ci piacerebbe vivere. Tutta colpa delle note di quella canzone che parlano al nostro cervello, ed ecco che subito migliaia di neuroni si attivano per dar vita a numerosi connessioni nelle aree cerebrali deputate alla memoria e nelle aree cerebrali che elaborano la nostra creatività, i nostri piani ed i nostri progetti. Un recente studio svolto dai ricercatori dell’Università del North Carolina ha evidenziato che questi circuiti neuronali vengono attivati qualunque sia il genere cui appartiene la nostra musica preferita ed indipendentemente dal fatto che sia con o senza parole. Quindi persone che ascoltano generi musicali molto diversi tra loro sono sottoposti alla fine ai medesimi stati emotivi e mentali, che vengono meno invece quando si ascolta un pezzo che non rientra nella nostra playlist preferita. Stando a questa ricerca, ed alle molte altre ricerche effettuate su questo tema, la musica è molto di più di un’attività artistica, ma bensì un linguaggio per comunicare che evoca e rinforza le emozioni. I progressi della ricerca scientifica in questo ambito potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove forme di musicoterapia con l’intento di aiutare le persone che soffrono di disturbi dello spettro autistico a gestire le proprie emozioni. Per ulteriori informazioni sullo studio clicca qui.
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