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Si può dormire con metà cervello per volta?!

Molti sono gli studi che, nel corso degli anni, si sono concentrati sui fenomeni neurobiologici alla base del sonno. Il sonno è indispensabile per il ripristino dell’efficienza fisica e psichica, ed è una condizione da sempre definita come uno stato di riposo, che ben si contrappone allo stato di veglia. Un’antitesi questa, che però non è completamente vera per alcuni animali, quali i cetacei (come delfini e balene) e gli uccelli migratori. Questi animali infatti, possiedono la straordinaria capacità del sonno uniemisferico, ovvero sono in grado di dormire con metà cervello per volta. Così, mentre un emisfero cerebrale è in stato dormiente, l’altro si trova in stato di veglia, una strategia evolutiva utilissima per evitare di essere predati mentre si riposa.

Una recente ricerca, ha dimostrato che anche l’uomo possiede questa capacità, ed in particolare si verifica quando dormiamo per la prima volta in un posto nuovo, come ad esempio la prima notte in un hotel o in un laboratorio di ricerca, caso particolare quest’ultimo delle persone che si sono prestate allo studio.

Studiando i dati di risonanza magnetica di 20 partecipanti a studi sul sonno, acquisiti in 90 diversi punti del cervello, i ricercatori dell’Università tecnica di Berlino hanno cercato di capire come il cervello sia in grado di passare da un’attività elettrica caotica, tipica dello stato di veglia, ad una più sincronizzata, tipica invece dello stato di sonno.

Nel sonno uniemisferico questi due tipi di attività coesistono: incoerente e caotica nell’emisfero sveglio, sincronizzata in quello che dorme.

Gli scienziati,  provando a diminuire l’intensità di comunicazione neurale tra un emisfero e l’altro, al fine di far emergere anche la più sottile differenza nelle comunicazioni neurali all’interno del singolo emisfero, si sono accorti che, durante il sonno, uno dei due emisferi cerebrali dei soggetti mostrava un’attività elettrica lievemente più sincronizzata dell’altro, proprio come avviene nel sonno uniemisferico. Questo ha rivelato sorprendentemente, che anche l’uomo è dotato di una certa asimmetria cerebrale per quanto riguarda lo stato sonno/veglia!

Questa capacità di dormire con metà cervello per volta potrebbe essere dovuta alle diverse dimensioni delle aree cerebrali nei due emisferi, ciò potrebbe  comportare diverse densità neurali che si traducono in diverse attività elettriche per emisfero.

Moltissime sono le domande che si aprono a seguito di questo studio, ad esempio quali sono le aree cerebrali che nei due emisferi si sincronizzano e quali no?, quali sono gli effetti di questa diversa sincronizzazione sui processi di memoria ed apprendimento? Futuri studi sono chiaramente necessari al fine di ottenere risposte, dimostrando come nella ricerca vi sia sempre un innescarsi di reazioni a catena, dove una scoperta inevitabilmente ne tira fuori un’altra e così via…

Per ulteriori informazioni sullo studio in considerazione, clicca qui!

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